La Rosina, La Tisa, Diesel Farm e il gran finale a Bassano del Grappa per la gara creata da Filippo Pozzato e dalla sua squadra. Marc Hirschi e Samuele Battistella vanno a caccia del bis, ma gli avversari non mancano
Meno di 24 ore e la stagione professionistica 2023 sarà ufficialmente storia. Come ormai accade da un paio d’anni sarà la Veneto Classic, appuntamento di chiusura di Ride the Dreamland, a mettere il punto esclamativo su questa annata, con una gara che promette fuochi d’artificio. Per tutti i corridori sarà l’ultima chance per lasciare il segno e il percorso è perfettamente adatto a chi ha voglia di inventarsi qualcosa.
Siamo abituati ad accostare la provincia di Belluno alle splendide vette dolomitiche, ma per questa occasione la vedremo in una veste diversa, ma altrettanto elegante. La Veneto Classic scatterà infatti da Mel, che dal 2018 è uno dei borghi più belli d’Italia, e da lì andrà in direzione in direzione Feltre, per poi costeggiare la sponda destra del fiume Piave fino a Pederobba e fare quindi rotta su Bassano del Grappa, passando anche dalla città del Canova, Possagno, e Romano d’Ezzelino.
A questo punto, giunti nella città degli alpini, avremo appena superato i primi, totalmente pianeggianti, 80 km di gara. La corsa comincerà quindi a farsi più frizzante con il primo circuito de La Rosina (2,1 km a 6,5%), lungo 12,6 km e che andrà ripetuto 4 volte, una in più rispetto al 2022. Dopodiché sarà il momento del circuito de La Tisa a Colceresa, un breve settore in pavé di 330 metri al 15,2%, portato alla ribalta da Pozzato e la sua squadra per la prima volta in occasione dei Campionati Italiani del 2020 e diventato ormai iconico (lo strappo andrà superato 4 volte).
Il muro de La Tisa è anche dove la Veneto Classic farà valere la sua anima più festaiola: lungo lo strappo, infatti, verrà allestita un’area speciale in cui si potrà bere birra Pedavena e mangiare un hamburger You&Meat – accompagnati da un DJ set per scaldare ancor di più l’ambiente – applaudire i corridori nei 4 passaggi sulla salita e seguire il resto della gara sul maxischermo installato appositamente. Insomma, con il Tisa Party si avrà un assaggio di atmosfera fiamminga sulle splendide strade venete.
Prima dell’arrivo di Bassano, però, c’è ancora un’asperità, il muro di Diesel Farm, la sartoria del vino, 1300 metri sterrati al 10,9% di pendenza media, a 10 km dall’arrivo. E visto che il meteo non pare essere troppo promettente, attenzione anche alla discesa sterrata che, se bagnata, potrebbe rivelarsi una infima nemica. C’è poi la rampa breve e secca di Contrà Soarda, prima di percorrere Contrà San Giorgio e viale Diaz. Superato il Ponte Nuovo in pieno centro, al piazzale Cadorna virata secca a sinistra su via Porto di Brenta, ultimo sforzo in via Portici Lunghi per salire sulle piazze e raggiungere il traguardo in Piazza Libertà.
I FAVORITI – Marc Hirschi (UAE Team Emirates) l’anno scorso vinse con grande autorità, quindi perché non sognare di ripetersi? Lo svizzero, ex campione del mondo U23, è in buona forma, lo ha dimostrato anche al Giro del Veneto, e conosce il percorso, motivo per cui sarà difficile per tutti riuscire a batterlo. La squadra emiratina avrà in Davide Formolo, secondo lo scorso anno, e Rafal Majka due valide alternative per provare a chiudere alla grande, senza dimenticare l’esperienza di Matteo Trentin.
Anche il padrone di casa Samuele Battistella sa come si vince questa corsa (nel 2021, però, il percorso era leggermente diverso) e con il campione italiano Simone Velasco formano una coppia davvero temibile. Tra gli altri vicentini desiderosi di mettersi in mostra ci sono anche Filippo Zana (Jayco AlUla), Marco Frigo (Israel Premier Tech), che è di San Giuseppe di Cassola, a pochissimi chilometri da Bassano, e Luca Mozzato (Arkéa-Samsic), anche se per lui è probabilmente un po’ troppo dura.
È sicuramente in grande forma Tobias Halland Johannessen (Uno-X), che non ha fatto mistero di puntare al bersaglio grosso domani dopo una seconda parte di stagione eccellente. Lo stesso obiettivo lo hanno Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën), insieme al vincitore del Giro del Veneto Dorian Godon, Nicola Conci (Alpecin Deceuninck), terzo lo scorso anno, Andreas Kron e Florian Vermeersch (Lotto Dstny), fresco di successo alla Serenissima Gravel.
In caso di corsa dura va tenuto d’occhio Domenico Pozzovivo (Israel Premier Tech), in cerca di un contratto per il prossimo anno, con Jakob Fuglsang, Luca Covili (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Gianluca Brambilla e Walter Calzoni (Q36.5), mentre preferirebbero una corsa meno selettiva Michael Matthews (Jayco AlUla) e Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè).
IN 450 A PEDALARE ALLA SOCIAL RIDE VENEtoGO
Un bel po’ di appassionati, nella giornata di sabato, si sono mossi sulle stesse strade della Veneto Classic per la Social Ride VENEtoGO, il modo ideale per passare una giornata in compagnia, tra buon cibo, birra e vino, senza lo stress di guardare alle classifiche.
Guidati da capitan Filippo Pozzato, sono partiti in circa 450 da Villa Ca’ Cornaro, compresi alcuni volti noti del ciclismo, come quelli di Roberto Reverberi e Samuele Zoccarato per la Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, oppure quelli di Soraya Paladin e Anna Trevisi. Dopo La Tisa il gruppone si è fermato da PTB Tony Barba per un po’ di pizza e una birretta, mentre in cima all’ostica salita di Diesel Farm li attendeva un goccio di vino per dimenticare la fatica. Al ritorno in Villa Ca’ Cornaro un’altra birra Pedavena, stavolta con un hamburger You&Meat, così da concludere al meglio la giornata.